Storia
Il nome "Brion"
Il nome è originario da alcuni dei molti luoghi denominati "Brion" in Francia. La maggior parte di loro deriva apparentemente dall'elemento Gallico "briga", collina (cf. Bryan) + il suffisso o (n). Alcuni originano più plausibilmente dalla pianura Gallica "Berria", con lo stesso suffisso. Il toponimo spagnolo (esempi nelle province di Logroño e La Coruña) ed il cognome Briones sono di simili origini.
Statistiche
La distribuzione del nome è indicata nella tabella sotto. Questa tabella proviene da una pubblicazione dell'Eredità della Famiglia Halbert. Gli Halbert probabilmente ottennero i numeri dalle rubriche telefoniche. è probabile che i numeri assoluti siano sbagliati, ma la distribuzione relativa dovrebbe essere fedele. I paesi elencati probabilmente sono gli unici che avevano facilmente rubriche telefoniche accessibili. Infatti c'è una popolazione di Brion di media grandezza anche nelle Filippine.
Paese | Totale Famiglie nei Registri | Totale Famiglie Stimate | Totale Popolazione Stimata | Numero dei Paesi, Stati, Territori, o Province Dove Risiedono le Famiglie | Paese, Stato, Territorio, Cantone o Provincia più Popolato |
Francia | 1,279 | 1,791 | 4,478 | 90 | Calvados |
Stati Uniti | 359 | 503 | 1107 | 37 | Pennsylvania |
Spagna | 116 | 128 | 426 | 9 | La Coruña |
Gran Bretagna | 105 | 147 | 368 | 25 | Bucks |
Canada | 64 | 90 | 198 | 4 | Quebec |
Italia | 55 | 61 | 172 | 18 | Treviso |
Germania | 28 | 39 | 98 | 8 | Nordrhein-Westfalen |
Australia | 16 | 22 | 48 | 5 | South Australia |
Svizzera | 8 | 11 | 28 | 5 | Waadt |
Paesi Bassi | 5 | 6 | 15 | 3 | Noord-Brabant |
Papa Martino IV
Simon de Brion (Montpensier, 1210 circa - Perugia, 28 marzo 1285), fu il 189º papa della Chiesa cattolica dal 1281 alla morte.
Simon de Brion era nato in Francia, nel Castello di Montpensier, nella provincia della Turenna (nei pressi di Tours), attorno al 1210, figlio di Jean de Brion, grand maire di Donnemarie.
Per quanto riguarda il nome, anche se egli, dopo Papa Martino I, fu solo il secondo papa a scegliere quel nome, si verificarono degli errori perché i papi Marino I e Marino II furono conteggiati come Martino II e Martino III, credendo, erroneamente, che Marino fosse una variante di Martino.
Presbitero e cardinale
Simon fu, per un breve periodo, semplice prete a Rouen, quindi divenne canonico e tesoriere presso la chiesa di St. Martin a Tours. Nel 1260, fu nominato da Luigi IX Guardasigilli, cioè Cancelliere di Francia.
Nel concistoro del 17 dicembre del 1261, venne creato cardinale-prete, con il titolo di Santa Cecilia, da Papa Urbano IV.
Simon ebbe l'incarico di legato per Urbano IV e per il suo successore Clemente IV nei negoziati per l'assunzione della corona di Sicilia da parte di Carlo d'Angiò, al quale divenne profondamente legato dal punto di vista politico. Successivamente, papa Gregorio X lo inviò muovamente come legato in Francia, per condannare gli abusi della Chiesa Cattolica in quella nazione; qui indisse, a tale scopo, diversi sinodi riformatori, il più importante dei quali fu quello che si svolse a Bourges nel settembre 1276.
Sei mesi dopo la morte di Papa Niccolò III, avvenuta nel 1280, Carlo d'Angiò intervenne indirettamente nel conclave di Viterbo, facendo imprigionare dai cittadini viterbesi i due più influenti cardinali italiani, che si opponevano alla fazione francese e furono accusati di interferenze illegali nel conclave. A questo punto, Simon de Brion, il 22 febbraio 1281, venne eletto papa all'unanimità e prese il nome di Martino IV.
Il pontificato
La sua prima decisione fu l'interdetto per la città di Viterbo a causa dei tumulti e dell'arresto dei due cardinali durante il conclave. A Roma però il popolo e la maggior parte del clero non erano assolutamente inclini ad accettare un francese come Papa, perciò Martino venne incoronato ad Orvieto il 23 marzo 1281.
Descritto come uomo molto pio ed intelligente, ebbe però il peso della sudditanza al re Carlo d'Angiò, che lo aveva fatto eleggere e del quale si sentiva comunque debitore. A lui trasferì la carica di senatore romano, perciò il re fu ulteriormente legittimato ad influenzare la politica papale. Seguendo gli interessi di Carlo d'Angiò fortemente ostile all'impero greco-ortodosso, e nonostante i pacifici segni che gli erano giunti dalla chiesa ortodossa, Martino IV decise di scomunicare l'Imperatore greco Michele Paleologo. Questo portò alla rottura con la chiesa ortodossa nonostante la conciliazione che si era attuata già in precedenza nel secondo concilio di Lione del 1274.
L'annus horribilis di Martino IV fu probabilmente il 1282:
- Nel 1282, Martino inviò un agguerrito esercito di francesi contro la città di Forlì, rimasta forse l'ultima roccaforte ghibellina in Italia. I Francesi, dopo aver a lungo assediato la città, furono infine pesantemente sconfitti, anche grazie all'abilità strategica di Guido da Montefeltro, allora a capo delle milizie forlivesi, e del suo consigliere, l'astronomo Guido Bonatti: l'episodio è ricordato da Dante Alighieri.
- Sempre nel 1282, Carlo d'Angiò venne rovesciato in un violento massacro noto come vespri siciliani. I siciliani avevano eletto Pietro III d'Aragona come loro Re, ma Martino IV usò tutte le risorse materiali e spirituali a sua disposizione contro di lui, cercando di conservare la sicilia alla Francia. Scomunicò Pietro III, dichiarò sciolto il suo Regno di Aragona, e ordinò una crociata contro di lui, ma tutto fu vano.
Dante Alighieri lo ricorda nel canto XXIV del Purgatorio: lo pone nella sesta cornice, tra le anime dei golosi, a causa della sua famosa passione per le anguille alla Vernaccia.
Il "Sogno Americano" dei Brion
Discendenti di Johann Jacob Brion
In questo paragrafo sono presenti le informazioni disponibili sui Brion discendenti da Giacobbe Brion, che si trasferì in Pennsylvania dall'Alsazia nel 1741.
Il più grande gruppo di Brion negli Stati Uniti si trova in Pennsylvania. La maggior parte di loro è discendente di un immigrante dell'Alsazia. Le loro informazioni appaiono dal 1740. Sembra che cinque da una famiglia vennero qui, due fratelli e tre sorelle, una delle quali si sposò prima di lasciare l'Alsazia.
Se non si ha letto il libro di Annette Kunselman Burgert, "Emigranti del diciottesimo secolo dall'Alsazia" (Titolo originale: "Eighteenth Century Emigrants from the Alsace"), bisognerebbe cominciare là per i Brion della Pennsylvania. Lei crede che Johann Jacob Brion ed il suo fratello Abramo vennero ad America nel 1741 per mezzo della nave Lydia. Se si esamina la sua fonte, si trova il nome in sillabe di Brio e Prio pari, ma le firme sono firmate con una X e la persona Anglofona scrivendo l'elenco ha potuto commettere un errore con la compitazione. La sillabazione infatti non era corretta nel 1741.
Abramo appare solamente una volta nei registri dopo il suo arrivo, come un finanziatore ad un battesimo (20 giugno 1756). La supposizione è che lui non lasciò bambini.
Jacob probabilmente non si sposò prima dei 39 anni. Egli ebbe 4 bambini tra il 1752 ed il 1757. Nel 1760 la sua vedova era nella corte curando l'immobiliare. La maggior parte dei Brion in Pennsylvania sono discendenti di Johann Jacob Brion. C'è un gruppo di Brion nei registri di censimento della Pennsylvania nel 1800 con nomi non-germanici. Essi sono potuti venire dall'Inghilterra o dall'Irlanda.
Brion non discendenti di Johann Jacob Brion
Il primo Brion negli Stati Uniti è un certo John Brion, molto probabilmente proveniente dalla Gran Bretagna.
Anna e Vidalle Brion furono localizzati a New Orleans nel 1719. Pierre Brion fu localizzato a New Orleans nel 1720. I nomi sonori francesi probabilmente vennero dalla Francia o dalla parte di lingua francese del Canada.
Ci sono alcuni Brion in California, che probabilmente provenivano dal Messico o da un altro paese dell'America latina.
Brionvega
La Brionvega è un'azienda italiana specializzata nei settori dell'elettronica di consumo e della telefonia cellulare.
L'azienda venne fondata nel 1945 a Milano da Giuseppe Brion e l'ing. Leone Pajetta con la denominazione B.P.M. (Brion Pajetta Milano), e iniziò l'attività producendo componenti elettronici.
Nel 1950, la società cambiò ragione sociale in Vega B.P Radio, e si specializzò nella produzione di apparecchi radiofonici. Con lo sviluppo della televisione in Italia, alla fine degli anni cinquanta, l'impresa si specializzò nella produzione dei televisori, e mutò nuovamente denominazione in Radio Vega Television.
Con l'uscita dalla società del Pajetta, nel 1963, l'azienda assunse la denominazione definitiva Brionvega.
Tra i prodotti più famosi di Brionvega, si ricordano la radio TS502 (comunemente nota come "Cubo"), la quale aveva la coppia di pannelli di comando, in zama pressofusa, il televisore portatile Algol, avente nella prima versione un tubo CRT monocromatico da 11 pollici e successivamente sostituito con uno a colori di dimensioni maggiori, il guscio in plastica ABS era disponibile nei colori bianco, nero, giallo e rosso, per ultimo, il radiofonografo RR126, ideato dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni.
La famiglia Brion rimane proprietaria dell'azienda fino al 1992.
Tomba Brion
La Tomba Brion è un complesso funebre monumentale ubicato in forma di L rovesciata lungo l'originale confine del piccolo cimitero di San Vito d'Altivole (TV).
Origine
Opera dell'architetto veneziano Carlo Scarpa, venne da quest'ultimo progettata e realizzata su commissione di Onorina Brion Tomasin, per onorare la memoria del defunto ed amato congiunto Giuseppe Brion e conservarvi le spoglie di questi nonché le proprie e quelle di alcuni parenti di entrambi. Il complesso venne eretto tra il 1970 ed il 1978, anno in cui lo stesso Scarpa morì, a seguito della caduta scendendo la scala di un negozio a Sendai, in Giappone. L'opera venne quindi ultimata sui progetti dell'architetto, che vi trovò inoltre sepoltura, secondo quanto richiesto nel proprio testamento, in un punto discreto di congiunzione tra la sua monumentale creazione ed il vecchio cimitero del paese.
Area
La Tomba si estende lungo un'area di circa 2000 metri quadrati, circondata da campi coltivati a granturco da un lato e dal vecchio cimitero di San Vito d'Altivole dall'altro. Il complesso comprende, oltre una serie di edifici, vaste aiuole e vasche d'acqua, nonché un giardino, distribuito elegantemente e secondo ben precise idee progettuali tra una costruzione e l'altra. Per via della vastità del sito, della libertà con cui Carlo Scarpa ebbe modo di progettarlo e per il fatto che esso costituì per forza di cose il suo ultimo concreto esperimento architettonico prima della morte, il complesso monumentale dei Brion è generalmente considerato uno dei capolavori dell'architetto veneziano. La grande disponibilità economica della committente, unita ad un vasto terreno completamente privo di precedenti edificazioni e distante da centri storici o altre zone urbanizzate, generò uno dei più felici connubi tra la raffinata capacità combinativa di materiali eterogenei e l'originalità stilistica di Scarpa.
Struttura
Egli vi realizzò una eccellente mescolanza di tutti i diversi materiali ed ambienti fino ad allora utilizzati e sviluppati nei propri interventi. All'uso costante del calcestruzzo nudo, che costituisce la principale presenza strutturale del complesso nonché di molte altre creazioni di Scarpa, l'architetto accostò il bronzo di alcune rifiniture marginali e coperture, il vetro di cancelli interni e finestre, il vetro smaltato di Murano con finalità ornamentale, ebano ed avorio per le coperture dei principali sarcofagi, granito, ottone, rame e marmo. Tutto ciò venne plasticamente distribuito ed armonicamente inserito all'interno di un ponderato disegno botanico che portava allo sviluppo di una vera e propria tomba - giardino. Come già era avvenuto per interventi quali la ristrutturazione del Palazzo Querini Stampalia a Venezia o del Museo di Castelvecchio a Verona, Scarpa selezionò personalmente le piante che furono poi posizionate e ancora oggi coltivate all'interno della Tomba Brion, così come ripose ancora una volta grandissima attenzione allo sviluppo di un sistema di vasche e sorgenti ad esse interne che permisero un movimento silente e costante di acqua lungo l'intero percorso del giardino.
Integrazione con il cimitero
Pur trattandosi di un complesso funebre privato, destinato cioè ad accogliere esclusivamente membri legati alla famiglia Brion, fu volutamente progettato in modo da integrarsi ed unirsi al preesistente cimitero del paese, predisponendolo pertanto alla visita pubblica. Tale scelta fu sottolineata dalla realizzazione di due ingressi alla Tomba: il primo posto direttamente sulla strada esterna, il secondo ubicato invece all'interno del vecchio cimitero, precisamente davanti alla parte terminale del suo unico viale portante. Questa seconda entrata è detta "dei propilei", in quanto per forma e utilizzo richiama molto vagamente gli illustri modelli classici realizzati da Mnesicle come ingresso all'acropoli di Atene.
Edifici
Gli edifici che compongono il complesso sepolcrale dei Brion sono costituiti da una chiesetta, dotata di acquasantiera, altare e cibori, da un corridoio coperto con annesso uno stanzino per la manutenzione del sito, da un fabbricato a copertura inclinata, destinato ad accogliere i resti di antichi parenti, detto "Cappella dei Parenti", da un grande arcosolio sotto il quale sono collocati i due sarcofagi di Giuseppe e Onarina Brion, inclinati l'uno verso l'altro in segno di perpetuo e ricambiato affetto, da un secondo corridoio coperto, posto lungo il confine col vecchio cimitero, sfociante, da un lato, nei suddetti propilei, e dall'altro caratterizzato da una doppia foratura circolare in forma di fedi nuziali incrociate e rifinite da vetro smaltato e bronzo. Infine, proseguendo lungo questo secondo corridoio, si accede ad un pergolato in legno e metallo posizionato al centro della principale vasca del giardino, destinato a luogo di riflessione e meditazione. L'intero complesso è quindi cinto, sui lati che non confinano col vecchio cimitero, da un muro inclinato in calcestruzzo con angoli modellati a traforo. Oltre agli edifici monumentali, sono inoltre presenti svariate soluzioni architettoniche tipiche dello stile di Scarpa, quali piccole scale sfalsate, aiuole con contorni a scalare, aperture geometriche senza vetri sui muri e preziosi ornamenti di varia consistenza distribuiti sulle varie superfici.
Brion oggi
Quest'oggi si ricordano in Italia:
- Dagoberto Brion: ex amministratore delegato del Centro Congressi di Torino.
- Brionvega: azienda elettronica.
- Brion Consulting: azienda informatica.